Archivi giornalieri: 26 dicembre 2013

diaro del film (da girare), pagina 1: una presentazione

No, non inizierò con la solita stravecchia forma “Caro Diario…”, no, non mi va di fare tutti questi patinati rimandi alla tradizione…no, queste cose si scrivono se il diario non lo legge nessuno, se si tratta di un diario privato, chiuso con il lucchetto, nascosto sotto il letto, dentro una scatola, controllato guardingamente…e tutte le altre cose che si fanno con un diario segreto (in cui svelare i propri indugi, i misteri,le proprie esperienze e tanti altri bla…bla…bla) non le voglio fare.Parliamo dunque di un “diario-cronaca”, idea improvvisata adesso mentre scrivo: una specie di prima e dopo le riprese, con aspettative e commenti sulle aspettative, sulla giornata, sulle ore di riprese, sui silenzi infranti, sulle battute sbagliate (anche se andrà, penso, poco male, sta volta visto che non esistono dialoghi), sulle incazzature storiche (quelle monumentali di proporzioni bibliche e quelle un po più “atee”), sulle risate, gli scrosci e fiumi di battute volati sul set…e tanti altri viaggi psicotropi…

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le riprese di domani ?!

E’ da giorni che guardo le previsioni del tempo, settimane, quasi un mese.Incessantemente, navigando fra questo e quest’ altro sito di previsioni, ascoltando, carpendo, vedendo, criticando (io), arrabbiandomi, …e via così per un mese.Inizialmente il 27 e cioè domani doveva piovere, se non diluviare (punizione biblica), poi gli zampilli del sole dovevano irradiare quella terra di provincia che è Guiglia (MO), e adesso..adesso domina l’ incertezza.Tra una giornata odierna che qui a S.Cesario sembra delle più fosche, grigie,(tipicamente emiliane) con qualche pioggia sparsa (adesso non piove ma neanche 5 minuti fa sembrava dovesse giungere la “fine”), non so più cosa aspettarmi dal futuro.E domani dovevano partire le riprese del mio secondo lungometraggio.E, ok che adoro la pioggia, che il vento, la tempesta rende tutto più mistico, misterioso, in una parola romantico ma è altrettanto vero che quando la  pioggia non serve, quando non vuoi che piova (perché hai scelto quella determinata inquadratura, quella scena, quel vestito, quella battuta…) ecco che oltre al puntuale arrivo delle previsioni meteo che sfaldano la tua profezia “pagana” (vedi superstizione) tu volgarmente ti incazzi (più aulicamente ti esacerbi) Perché ? Perché ? Perché? appunto “perché” è l’ unica parola che esce dalla tua bocca “perché”…

E allora rassegnato, ma con ancora un cuore denso e pieno (si fa per dire) di speranza nella bontà dei cieli vado ad invocare canti angelici all’alto, magari  a qualcosa servirà…..